Fontana del Genio a villa Giulia

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Voce principale: Genio di Palermo.
Fontana del Genio a Villa Giulia
AutoreIgnazio Marabitti
Data1778
Materialemarmo
UbicazioneVilla Giulia, Palermo
Coordinate38°06′47″N 13°22′28″E / 38.113056°N 13.374444°E38.113056; 13.374444
Map

La fontana del Genio a Villa Giulia o Genio di Villa Giulia, si trova nel parco di villa Giulia a Palermo.[1]

La statua marmorea che la sormonta è una delle otto rappresentazioni monumentali del Genio di Palermo. Tra le diverse sculture che arredano villa Giulia è considerata, insieme all'orologio del Dodecaedro, la più importante e significativa.

Storia[edit | edit source]

La scultura fu realizzata nel 1778 da Ignazio Marabitti[2] su progetto di Nicolò Palma, che volle porla in prossimità dell'Orto Botanico, in fondo al viale a cui si accede dall'ingresso di Villa Giulia sul alto del mare. La fontana venne inaugurata il 24 novembre 1778.[3]

Nel 2009 la Regione siciliana ha inserito la Fontana del Genio a Villa Giulia nella Carta regionale dei luoghi dell'identità e della memoria siciliana (8410/2009).[4] Dal 2015 viene adottato dalla squadra di calcio dilettantistico Palermo Calcio Popolare quale logo della società basata sull'azionariato popolare

La fontana[edit | edit source]

La figura del Genio, ricorda nell'aspetto la rappresentazione del Genio di Palermo ad opera di Vito D'Anna, nell'affresco del 1760 L'Apoteosi di Palermo a palazzo Isnello.[5]

L'impianto strutturale della fontana è invece affine alla fontana del Genio di piazza Rivoluzione, anche se questa è più elegante e grande, e con le caratteristiche del tardo barocco siciliano. L'opera è composta da una vasca circolare in pietra di Billiemi al cui centro si erge una roccia campeggiata da una scultura del Genio in marmo di Carrara, alta 2,56 metri.[6]

La scultura rappresenta la magnificenza e le virtù della città, impersonate dal nume tutelare di Palermo che nutre dal petto un serpente, vestito con un'armatura romana e con uno scettro in mano, simbolo regale. l Genio ha accanto un'aquila, insegna della città; ai suoi piedi un cane, simbolo di fedeltà, e un fascio littorio, simbolo di potere. Sulla roccia vi è una cornucopia, simbolo di abbondanza; uno scufo con la Triscele, simbolo della Sicilia e una targa con l'iscrizione in latino Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput, che indica il ruolo di Palermo capitale. Su un'altra targa marmorea è inciso un distico in latino del poeta palermitano Giuseppe Delfino: Anguem, aquilam atque canem prudens, augusta fidelis Palladis et Cereris dona Panormus Habet.

Galleria d'immagini[edit | edit source]

Note[edit | edit source]

  1. ^ La Fontana del Genio di Palermo a Villa Giulia | www.palermoviva.it, su palermoviva.it, 10 marzo 2020. URL consultato il 10 marzo 2020.
  2. ^ Ignazio Francesco Marabitti Archiviato il 4 novembre 2012 in Internet Archive. Scheda dell'Archivio biografico del Comune di Palermo. URL consultato il 1º febbraio 2010.
  3. ^ Vincenzo Amoroso Il Genio di Palermo Archiviato il 21 novembre 2008 in Internet Archive. 2004. URL consultato il 1º febbraio 2010.
  4. ^ Carta regionale dei luoghi dell'identità e della memoria.[collegamento interrotto] Regione Siciliana, decreto assessoriale n. 8410 del 3 dicembre 2009. URL consultato il 5 marzo 2011.
  5. ^ Si veda l'affresco di Vito D'Anna nel volume di Citti Siracusano, La pittura del Settecento in Sicilia. Roma, De Luca Editore, 1986.
  6. ^ Alla ricerca del Genio di Palermo

Bibliografia[edit | edit source]

  • Rosalia Giudice. Francesco Ignazio Marabitti: scultore siciliano del secolo XVIII. Tip. M. Greco, 1937.
  • Maria Clara Ruggieri Tricoli. Le fontane di Palermo (nei secoli XVI-XVII-XVIII).

Voci correlate[edit | edit source]

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